My beautiful broken brain è uno splendido documentario, prodotto da David Lynch.
Il tema era abbastanza forte, una giovane ragazza colpita da un’ictus nonostante fosse da sola in casa, con la forza della disperazione , riesce ad arrivare in un hotel vicino e chiedere soccorso. La storia prosegue con Lotje che cerca in tutti i modi di recuperare i danni provocati al cervello attraverso tutte le fasi riabilitative per tornare a leggere e parlare in modo quasi normale.
Di per se, questa è gia una storia affascinante e toccante.
Il tutto però è raccontato come se lo stessimo vedendo con gli occhi di Lynch, come dirà la stessa protagonista.
Per chi non lo conoscesse, David Lynch è divenuto famoso sopratutto come regista e con assoluta certezza Twin Peaks (il suo progetto più conosciuto) è stato uno show cult negli anni 90 ( tra l’altro uscirà una terza stagione a breve). In questo bizzarro telefilm l’agente Cooper è alle prese con l’omicidio di Laura Palmer, ed è tutto un susseguirsi di eventi paranormali.
Ovviamente questo rende poco l’idea.
L‘apice viene toccato all’interno della loggia nera dove l’agente vive un qualcosa di onirico, nulla è assolutamente certo, un nano che balla, oggetti non identificati che volano per la stanza, la cugina di Laura che parla con voce robotica.
Ma poi, ecco l’epifania e tutto diventa chiaro.
Ecco Lotje in My beautiful broken brain ci vuole raccontare come dal giorno in cui ha avuto quel terribile incidente vede tutto questo; effetti distorti, facce deformi, fasci di luce che vanno e vengono, numeri che prendono vita. Si crea una sorta di empatia con la sfortunata protagonista, che a volta si dispera perchè non riesce a concludere le frasi e in qualche modo ci rendiamo conto (anche se lontanamente) di cosa stia provando.
Certo si potrebbe pensare che tutto questo è fatto per un effetto di scena, che il regista abbia messo qua e la degli effetti speciali per far sembrare il tutto più drammatico, certo. Peccato però che poco dopo l’inizio del film ci accorgiamo che è la stessa Lotje a riprendere il tutto, data la sua abitudine a fare video di continuo, le sembrava opportuno registrare questo difficile periodo della sua vita. Chiedendo l’aiuto di Lynch (che ovviamente da la sua completa disponibilità) realizzano questo splendido docu-film che consiglio di vedere.
Ah mi è piaciuto parecchio e mi ha dato l’idea per il nome del sito.